La personalizzazione del food packaging

15/05/2022 2 Di Anna Castiglioni

La personalizzazione del food packaging è di certo uno dei trend più interessanti nel mondo degli imballaggi alimentari: finalmente è chiaro che l’imballaggio alimentare non è soltanto confezioni o buste. Si tratta di un vero e proprio un canale di marketing e di comunicazione per il tuo brand (che sia un ristorante o una birreria, un b&b o un hotel, uno stabilimento balneare o un bar).

Mostrare ai tuoi clienti (ma anche ai tuoi clienti potenziali) il tuo logo su lunch box o palette per il caffè, tovagliette o bicchieri è un segno distintivo, che ti caratterizza, ti racconta e ti fa conoscere. Anche al di fuori della cerchia di clienti abituali, la stampa del tuo logo aiuterà senz’altro a farti ricordare.

La storia dei clienti di Cartaria Italiana nell’approccio alla personalizzazione è una storia strutturata e interessante, che si può prendere ad esempio. Se vuoi scoprire quali articoli del nostro catalogo puoi personalizzare, scrivici!

Indice

Progettare un food packaging personalizzato: le caratteristiche

Quando viene progettato un packaging ad hoc per un’azienda o un brand, l’obiettivo principale, come accennato poco prima, dev’essere quello di rendere il prodotto unico e d’impatto.

In particolare, gli elementi fondamentali di cui tenere conto in sede di progettazione di packaging alimentare personalizzato sono:

  1. Specifiche tecniche e materiali: ogni contenitore deve essere compatibile con il prodotto da contenere;
  2. Estetica: il consumatore deve sentirsi attratto da un design unico e identificativo; il packaging alimentare personalizzato dev’essere facilmente riconoscibile e attraente, deve invogliare all’acquisto.

Vediamo nel dettaglio tutti gli step del processo di sviluppo di progettazione del packaging in Cartaria Italiana.

Food packaging personalizzato: l’ascolto del cliente

Prima di cominciare con la progettazione vera e propria, è molto importante dedicare del tempo all’ascolto del cliente e delle sue esigenze per recepirle e trasformarle in qualcosa di concreto.

Si parte spesso da un’idea – ad esempio un packaging ad hoc per un evento particolare – e dalla definizione di alcune linee guida del progetto che serviranno da base per la realizzazione di un primo mockup.

In questa fase, Cartaria Italiana invita il cliente a fissare un appuntamento in showroom per capire insieme quale tra le soluzioni possibili è la migliore per lui. Spesso potendo vedere i prodotti, toccarne le consistenze, i clienti valutano anche soluzioni diverse o integrative rispetto a quelle pensate in origine. L’appuntamento in showroom è anche l’occasione per il cliente di conoscere il proprio personal advisor, una figura altamente specializzata, con competenze tecniche nell’ambito della grafica, che lo accompagna durante tutto l’iter di progettazione.

Food packaging personalizzato: la scelta dei materiali

Una volta definito il concept e avendo ben presente l’alimento che il packaging deve contenere – se solido, liquido, fritto, caldo o da riscaldare – occorre ragionare attentamente su materiali che si vogliono utilizzare nella progettazione.

Si tratta, infatti, di un elemento chiave per stupire e attrarre potenziali nuovi clienti: la scelta di determinati materiali è capace di suscitare nel target particolari sensazioni ed emozioni funzionali a comunicare l’immagine del brand. Un prodotto che si presenta una struttura resistente e piacevole al tatto può fornire una certa idea di personalizzazione e attenzione ai dettagli molto apprezzata dai consumatori. Da questo punto di vista, il tema della sostenibilità è un elemento da non dimenticare: la scelta di materiali come, ad esempio, la carta, il cartone o la polpa di cellulosa possono infatti comunicare al consumatore finale una filosofia green e attenta all’ambiente.

Food packaging personalizzato: l’importanza della comunicazione on-pack

Questa è una fase particolarmente importante della progettazione packaging: se una confezione è funzionale e realizzata con cura, ma non comunica l’identità del brand che rappresenta, perde tutta la sua forza.

Per realizzare quest’obiettivo, è necessario compiere uno studio attento della confezione e del suo design. Naturalmente, logo, marchio, decorazione e testo entrano in gioco in maniera importante in questa fase e concorrono a costruire l’unicità e l’identità del prodotto.

Se questi obiettivi vengono raggiunti, il packaging personalizzato diventa un eccellente strumento di marketing, che coadiuva e facilita la promozione delle vendite.

Il mock-up del food packaging personalizzato

Per rendere tangibile il progetto prima dell’approvazione finale, Cartaria Italiana realizza un mock-up del prodotto, ovvero un’anteprima che il cliente può vedere dal vivo, toccare, aprire, chiudere, con l’obiettivo di mostrare l’effettiva fattibilità di un packaging prima di passare alle fasi successive di produzione e lancio sul mercato.

In questo modo è possibile fare eventuali modifiche in ottica di proporre e progettare un prodotto funzionale, unico e che rispecchia le esigenze del cliente.

Cartaria Italiana tiene ben presente questi principi nella sua attività e accompagna il cliente in ogni fase, dall’idea al prototipo, grazie alla presenza di una divisione interna dedicata specificatamente alla direzione e vestizione creativa dei packaging.

E ora, segui con noi le storie dei nostri clienti, che hanno già usato le potenzialità del food packaging personalizzato grazie al lavoro che facciamo insieme a loro.

Come fare personalizzazione del food packaging per i propri prodotti?

Cartaria Italiana mette molta cura nella definizione dell’identità del packaging di ciascun cliente. Il suo team è costituito, tra gli altri, da esperti designer, capaci di cogliere l’essenza e le caratteristiche peculiari di ciascun prodotto e di ciascun brand e di esprimerle nelle scatole di packaging personalizzate che progettano ad

hoc. Il cliente viene ascoltato e accompagnato nella creazione e progettazione del suo packaging personalizzato.

Così come è stato fatto con This is not a Sushi Bar, la catena di sushi delivery che per prima ha portato in Italia la consegna a casa o in ufficio della cucina giapponese. Scoprire di seguito la storia di questa collaborazione.

La progettazione del food packaging di This is not a Sushi Bar realizzata da Cartaria Italiana

This is not a Sushi Bar è la catena di food delivery nel 2007 che per prima ha inaugurato a Milano il delivery di sushi a domicilio. Ad oggi, la catena conta diverse filiali nella città meneghina e consegna a domicilio, oltre al sushi, anche il popolarissimo poke.

Si tratta di un brand giovane e dinamico, attento all’ambiente e alla qualità. Non è il solito sushi bar…come recita il nome stesso. This is not a Sushi Bar si è rivolto a Cartaria Italiana per realizzare le proprie scatole di packaging personalizzate.

L’esigenza fondamentale era chiara: permettere il consumo del contenuto della vaschetta anche per strada, tra un impegno e l’altro, durante una pausa pranzo al volo. Un obiettivo ambizioso: occorreva mantenere la freschezza e l’integrità del prodotto, realizzare lo storytelling del marchio, ma anche offrire una soluzione pratica.

Cartaria Italiana ha realizzato una confezione funzionale, con una vaschetta estraibile comoda e funzionale, rispettando naturalmente le esigenze estetiche e di design. Un packaging personalizzato perfetto per un’azienda dinamica e attenta ai particolari come This is not a Sushi Bar.

L’importanza del food packaging personalizzato nel delivery: la testimonianza di Cosaporto

Chiunque, almeno una volta nella vita, sarà stato invitato a una cena in casa di amici o a qualsiasi altro evento che, secondo le buone maniere, prevede di non presentarsi a mani vuote e si sarà posto una domanda “E adesso cosa porto?”

Dall’esigenza di trovare una risposta a questa domanda nasce Cosaporto, il servizio di delivery di food & gifting ideato da Stefano Manili: «Cosaporto ha l’obiettivo di offrire ai propri clienti un’esperienza d’acquisto che si basa sulla selezione di brand, marchi e prodotti di altissima qualità – spiega – in grado di soddisfare il desiderio di fare bella figura nelle occasioni speciali, dove la convivialità e la socialità sono le parole d’ordine».

Nella sua denominazione, quindi, Cosaporto è sia domanda che risposta, dubbio e soluzione al tempo stesso: «Consiste in un’idea – continua – che aiuta a trovare il regalo giusto e, in caso di impossibilità negli spostamenti, di farlo arrivare a destinazione anche a distanza attraverso un servizio di acquisto online e delivery». 

Una volta entrati nel mondo di Cosaporto, infatti, il catalogo che si ha a disposizione è talmente vasto da creare l’imbarazzo della scelta: fiori, gadget, bottiglie di vino e piatti gourmet sono appositamente pensati per rivelarsi il miglior dono da portare come segno di riconoscimento per l’invito ricevuto e un successo garantito in qualunque occasione

Le principali funzioni del packaging nel delivery

Cosaporto seleziona accuratamente le attività clienti e i prodotti da inserire in catalogo: “Scegliamo solo soluzioni di alta qualità – precisa Manili – difatti ci definiamo “quality delivery”, sia nel caso del food, sia nelle altre idee regalo; il nostro intento principale è di rendere ogni acquisto un’esperienza eccezionale, curata in ogni minimo dettaglio, in modo da essere completa e unica nel suo genere”.

Per realizzare tutto ciò, Cosaporto ha deciso di puntare risorse ed energie su un aspetto fondamentale: il packaging personalizzato. “Presentasi a un’occasione speciale con un regalo ben fatto – sottolinea – vuol dire non solo scegliere il prodotto giusto, ma anche presentarlo con un aspetto adeguato, che solo un packaging studiato e personalizzato può consentire di ottenere”.

Secondo il CEO, infatti, il packaging svolge un triplice ruolo in un contesto del genere:

  1. estetico: le soluzioni in catalogo sono raffinate ed eleganti, quindi l’involucro può e deve essere all’altezza. Deve creare l’aspettativa giusta, che verrà soddisfatta già nel momento in cui la confezione si aprirà per svelare il suo contenuto; 
  2. funzionale: si tratta pur sempre di packaging destinato al trasporto, quindi deve essere sicuro e adatto sia al food, sia agli oggetti più delicati, affinché arrivino integri e intatti a destinazione; 
  3. sostenibile: la confezione deve rispondere all’esigenza del cliente di ridurre gli sprechi ed evitare tutto ciò che può rivelarsi l’alleato perfetto puntando, invece, su una soluzione riciclabile e rispettosa dell’ambiente. 

E Cosaporto ha trovato in Cartaria Italiana il miglior alleato possibile per trasformare questi tre ruoli da semplici idee a vere e proprie realtà.

Cosaporto e packaging personalizzato: il contributo di Cartaria Italiana

Stefano Manili spiega, quindi, i motivi che lo hanno spinto a scegliere Cartaria Italiana come partner per la realizzazione del packaging: “La partnership è diventata fondamentale varie ragioni: innanzitutto perché, avendo noi a che fare con attività che si sono approcciate da poco al delivery e non ancora pronte a gestirne tutti gli aspetti, è in grado di fornire le soluzioni più adatte sia per velocizzare i tempi (di produzione e consegna), sia per ottenere un risultato finale fatto bene; in più – continua – è molto attenta al tema dell’ecosostenibilità e può aiutare un servizio come il nostro a lavorare seguendo una linea green e riducendo l’impatto ambientale”.

Non solo: un’altra importante esigenza di Cosaporto che Cartaria Italiana è riuscita a soddisfare riguarda la personalizzazione del packaging. “Possedere un packaging personalizzato – spiega Manili – è per noi imprescindibile, soprattutto nei nostri progetti di co-branding, dove il nostro brand è presente praticamente ovunque. Un partner come Cartaria Italiana, che si occupa della confezione dall’inizio alla fine, quindi dalla progettazione, passando per la produzione e finendo con la distribuzione, è un aiuto davvero prezioso”. 

La personalizzazione del packaging si rivela sia un biglietto da visita dal forte impatto visivo, ma anche un fiorente canale di acquisizione clienti e un utile strumento di marketing.

Le soluzioni di Cartaria Italiana per Cosaporto

Cartaria Italiana ha progettato e realizzato una serie di soluzioni innovative e personalizzate per Cosaporto con l’obiettivo di rispondere a esigenze pratiche ed estetiche, cercando di coniugarle al meglio. Tra i vari risultati ottenuti, Manili fa un riferimento specifico ai messaggi personalizzati: “Si tratta di biglietti vuoti, che forniamo ai nostri partner in modo che possano compilarli successivamente in base alle richieste del cliente e che si richiudono su loro stessi tramite apposita linguetta. In pratica – aggiunge – consistono in piccoli pacchetti da scartare per scoprire il messaggio contenuto al loro interno! Tra l’altro, il loro formato si presta per i post e le stories di Instagram che i clienti sono soliti pubblicare subito dopo averli ricevuti”. 

Oltre ai messaggi di auguri, che accompagnano i regali proposti sulla piattaforma, Cartaria Italiana ha studiato anche delle shopper realizzate con carta effetto soft touch, un trattamento pregiato che consente di ottenere un risultato morbido e vellutato, in grado di trasformare un semplice “sacchetto” in una confezione chic e adatta a un contenuto di qualità .

Ogni shopper, poi, viene chiusa tramite apposito adesivo chiudi-pacco personalizzato, riportante il logo e i riferimenti dell’azienda, oltre che una frase accattivante che punta a stuzzicare la curiosità di chi riceverà il dono. 

Infine, Cartaria Italiana ha realizzato per Cosaporto degli espositori ad hoc per valorizzare al meglio i biglietti da visita ed invitare i clienti a portarne via uno con sé.

Cerro Ardente, food packaging e resilienza

Doveva essere un’intervista focalizzata sul food packaging personalizzato, nello specifico sulle scatole pizza, in realtà si è trasformata in una chiacchierata sulla resilienza. Quella del signor Gianni e di tutta la categoria di cui fa parte, i ristoratori, e anche quella dei clienti.

Parlare con il signor Gianni, titolare della storica pizzeria Cerro Ardente di Milano, è come una boccata di aria fresca. Anche nel bel mezzo di una pandemia e con tutte le incertezze che si stanno affrontando da un anno a questa parte, Gianni si sente pacatamente ottimista.

«Noi non molliamo, dobbiamo andare avanti», mi dice al telefono.

Cliente storico di Cartaria Italiana, Gianni gestisce una delle pizzerie al trancio più apprezzate del centro di Milano, quelle dove il giropizza è un must e il salone principale è in grado di ospitare fino a 120 persone. Sembra siano passati secoli, da quando si poteva organizzare un giropizza con gli amici.

«Quello che mi manca di più sono i clienti, le grandi tavolate, le famiglie con bambini. Però ci siamo attrezzati, se loro non possono venire da noi, noi portiamo la pizza da loro: forniamo servizio di take away sia a pranzo che a cena e quello a domicilio (per ora) solo a cena. Ci appoggiamo ai principali servizi di delivery e abbiamo un nostro fattorino disponibile per le consegne serali».

Ed è qui che entra in gioco il packaging di Cartaria Italiana, essenziale per i servizi di take away e delivery: «Il prodotto merita di essere di essere presentato in un certo modo, merita di essere trasportato senza che si rovesci durante il tragitto fino a casa e merita di essere messo in tavola esattamente come viene inscatolato».

«Ci vantiamo di essere stati pionieri su molte cose, tra cui quella del packaging: siamo stati tra i primi, nel lontano 1989, a sostituire il tradizionale imballo di carta con le più moderne scatole in cartone, che garantivano una maggiore sicurezza e una conservazione migliore. Eravamo gli unici a Milano ad avere le scatole pizza da asporto per l’intera teglia: misuravano 50×50 centimetri. La domenica i clienti venivano a ritirare la teglia di pizza da mangiare in famiglia».

Dagli anni ’80 sono cambiate molte cose: le famiglie hanno modificato le abitudini, gli ascensori hanno ridotto le dimensioni («il cartone maxi non entrava più negli ascensori di molti palazzi»), le macchine si sono rimpicciolite («il formato teglia non entra nelle city car più piccole»), la sempre maggiore richiesta di consegne a domicilio ha imposto l’utilizzo di motorini che non hanno spazio per portare il formato pizza più grande.

«Ora non abbiamo più il formato 50×50, la scatola pizza più grande è quella classica, la mezza teglia».

Cambiano le abitudini e cambia il packaging di Cerro Ardente. Da qui arriva l’intuizione di Gianni di fare il food packaging personalizzato.

Il vantaggio del packaging personalizzato sulle scatole pizza

Dei benefici del food packaging personalizzato ne abbiamo già parlato, eppure non è mai abbastanza. Spesso la percezione è che si tratti di un servizio di alto profilo, destinato solo ai ristoranti di un certo livello,. Bene, sfatiamo subito questo mito: la personalizzazione sugli imballaggi funziona in modo trasversale. Lo conferma lo stesso Gianni: «L’idea che una nostra scatola pizza rimanga in giro per un periodo di tempo prolungato, è di per sé pubblicità gratuita. È come se il nostro packaging avesse una seconda vita».

Basta immaginarsi il ciclo di vita del packaging – in questo caso personalizzato: la scatola arriva a casa del cliente, viene magari riutilizzata, viene buttata nella raccolta differenziata, rimane fuori dalle porte delle case nel caso della raccolta porta a porta, viene vista da chi si occupa di nettezza urbana. «Più scatole pizza di Cerro Ardente ci sono in giro, più la gente sarà portata a pensare che la nostra è davvero buona». Ragionamento che non fa una piega.

La pubblicità è soprattutto questo: passaparola diretto e indotto. Non servono grandi investimenti, a volte basta pianificare un investimento minimo a lungo termine che risulti essere più efficace di un cartello pubblicitario in metropolitana. È il caso della personalizzazione, che Cerro Ardente correda anche di frasi personalizzate, che rappresentano la filosofia dell’attività del signor Gianni e che rimangono impresse nella mente del cliente come le massime dei biscotti della fortuna.

Food packaging personalizzato e riduzione degli sprechi

«I nostri clienti sono così fidelizzati che ci portano indietro le scatole della pizza vuote e pulite. Un po’ come il vetro a rendere, che noi premiamo con una bibita o un trancio di pizza in omaggio». Oltre che fidelizzati, Gianni ha anche dei clienti dall’anima green. Del resto, ognuno ha i clienti che si merita: Cerro Ardente ha aderito all’iniziativa dell’amministrazione di Milano Plastic Free, che promuove un minor impatto ambientale tramite l’eliminazione della plastica e l’adozioni di stili di vita sostenibili.

E noi di Cartaria Italiana siamo sempre felici di avere clienti che sposano la nostra filosofia #noisiamogreen.

Cerro Ardente è inoltre partner di Too Good To Go, un servizio – e una community – che lottano contro lo spreco alimentare: a fine giornata il cibo non viene buttato e si aiutano persone che non riescono, letteralmente, a portare un pasto in tavola. Persone che, spesso, il lusso di una tavola e di una casa nemmeno ce l’hanno.

La chiacchierata con Gianni potrebbe andare avanti all’infinito: è una di quelle persone dall’anima gentile e combattiva che vorresti ascoltare per ore. Uno di quei ristoratori in grado di rimboccarsi le maniche sempre, pianificare e investire in modo lungimirante, un imprenditore che ha a cuore non solo la sua attività, ma il benessere comune. Una di quelle persone per cui la parola resilienza non è una parola modaiola e vuota, ma è piena di significato.

Il food packaging american style di East River

East River è quell’american pub che non ti aspetti di trovare nel bel mezzo di City Life. A pensarci bene, l’associazione pub-quartiere futurista è piuttosto bizzarra. E invece, nessun matrimonio fu più felice di questo. Da una parte gli skyline che rappresentano la Milano moderna e laboriosa, dall’altra un american-pub dal design industriale che richiama il passato e la gioia di fermarsi a gustare del buon cibo. Magari seduti alla propria scrivania o su una delle panchine del meraviglioso parco di City Life, direttamente dal food packaging personalizzato di East River.

Il concept di questo locale a forte impronta americana è raccontato nei dettagli sul sito dagli stessi fondatori:

East River è il nome del braccio di mare che separa a nord est l’isola di Manhattan dal quartiere di Brooklyn che è la più popolosa delle cinque suddivisioni amministrative (borough) di New York. [..] Brooklyn ha una popolazione di circa 2,6 milioni di persone (di cui la maggior parte immigrati, ndr), ed è localizzata sull’estremità occidentale di Long Island. […] In questa atmosfera multiculturale, di vecchie fabbriche trasformate in loft, nuove e giovani attività, nasce l’idea di portare in Italia un brand che coniugasse il mood, l’ambiente newyorkese con lo stile italiano e la qualità dei prodotti originali italiani, che troveranno un esclusivo abbinamento di gusto e freschezza nella specificità della birra del birrificio Brooklyn Brewery (riv. Carlsberg), nata proprio a Brooklyn e qui ha creato e trovato una precisa identità distintiva.

È in particolare uno dei soci fondatori, Alessandro Comini, a raccontarci in questa intervista tutti i dettagli della personalizzazione e della scelta del menu.

Alla base di East River c’è uno studio accurato degli abbinamenti e degli ingredienti. Il nostro chef varia il menu ogni sei mesi e sceglie solo materie prime di qualità: la carne è esclusivamente 100% bovina italiana, preparata fresca da un macellaio ogni giorno; il pane è sfornato fresco ogni mattina dal nostro panettiere di fiducia; frutta e verdura arrivano direttamente dal fruttivendolo del quartiere.

Insomma, provare un hamburger da East River è un po’ come mangiarne uno fatto in casa. Il vantaggio di andare di persona è che si possono provare le loro craft beer e godere della compagnia di amici senza pensieri: specie in tempi di Covid-19, gli ampi spazi di East River garantiscono la possibilità di pranzare o cenare in tutta serenità.

Food packaging e personalizzazione: l’accoppiata vincente

Quello tra East River e Cartaria Italiana era un incontro dettato dal destino. “Abbiamo conosciuto Cartaria Italiana in una fiera di settore a Rimini e poi ci sono stati segnalati da terzi in un secondo momento”, mi dice Alessandro. Non solo ne è nata una collaborazione, ma una personalizzazione accurata e innovativa dei prodotti per il delivery e il take away.

La personalizzazione del food packaging è il tuo bigliettino da visita, ti contraddistingue rispetto ai competitor. Senza contare che il nostro è esteticamente molto bello e unico: la nostra scatola porta hambuerger, ad esempio, è stata studiata apposta per noi e non ha eguali in tutta Milano. Oltre alla scatola abbiamo fatto realizzare da Cartaria Italiana la carta avvolgi hamburger, la shopper e i contenitori trasparenti per le nostre insalate (che, a onor del vero, sono un altro pezzo forte del nostro menu).

ll food packaging come vuoi tu: la storia di Doppio Malto

Chiamarlo birrificio sarebbe riduttivo, parlare di food franchising troppo banale: Doppio Malto è soprattutto una promessa. Quella di mettere al centro la birra artigianale, come suggerisce il nome, ma anche prodotti di qualità, la convivialità come cultura del mangiare bene, l’accoglienza. Nei ristoranti Doppio Malto si respira l’atmosfera vivace dei pub, l’aria festosa dei live club, l’intimità di una cena a due. Sono la location ideale per dedicarsi al relax e al tempo libero, ai meeting aziendali, agli aperitivi dopo il lavoro, alle cene in famiglia.

Uno dei punti di forza di Doppio Malto è il packaging personalizzato, che rispecchia l’ironia e l’estetica del marchio: scatole in cartone, sacchetti d’asporto e bicchieri customizzati con il claim “fragile, mangiare con cura”. Una scelta che ha a che fare con il core business dell’azienda, come ci ha raccontato il marketing team di Doppio Malto:

Il packaging è il brand e il nostro è un brand moderno, industriale nei colori e nelle ambientazioni e poi infinitamente ironico e capace di raccontarsi in ogni dettaglio. Si tratti di un dettaglio del locale (le scritte sui muri, le magliette dello staff) o del packaging da asporto, che paradossalmente ha la grande responsabilità di portare fuori il brand, farlo entrare nelle case dei clienti. I materiali sono tutti naturali e con colori neutri, come l’havana. Il cibo è il protagonista e l’obiettivo primario era avere un materiale versatile e sicuro.

Food packaging personalizzato, perché funziona

La personalizzazione del packaging può essere fatta in molti modi: etichette adesive, fascette colorate, stampe di loghi e scritte direttamente sui prodotti. Ogni nostro cliente può scegliere il formato e la combinazione che meglio si addice al proprio food packaging. L’importante è essere riconoscibili agli occhi del cliente, che saprà distinguere immediatamente un prodotto personalizzato da un’anonima doggy bag. Come ci insegnano anni di pubblicità e marketing tutti subiamo, in misura diversa, la fascinazione per i marchi: un food packaging esteticamente accattivante non farà altro che far girare ancora di più il brand e creare attenzione su di esso. Con Doppio Malto funziona esattamente così:

La richiesta di cibo da asporto è in aumento costante, tanto nei locali aperti come stand alone in città, quanto in location particolari come centri commerciali e retail park. La doggy bag è assolutamente incoraggiata in tutti i Doppio Malto, anche se il cibo che rimane nel piatto è davvero poco!

Nel caso di Doppio Malto, nostro cliente da diversi anni, la personalizzazione e la riconoscibilità del food packaging è ancora più importante. Il motivo? La diffusione sempre più in crescita del marchio:

Doppio Malto è arrivato ad avere sedici punti vendita in Italia in tre anni. Una crescita importante per un format come il nostro, in cui ogni punto vendita ha una dimensione di 400 metri quadrati in media. Ci serviva un fornitore in grado di sostenere i nostri ritmi, oltre che di garantire la massima qualità. Lo abbiamo trovato in Cartaria.

In altre parole, il consiglio che ci sentiamo di dare in generale a tutti i nostri clienti (anche potenziali) è: più si personalizza il proprio food packaging, maggiori probabilità di successo avrà il marchio. Ce lo insegna la storia di Doppio Malto, ma anche la nostra: il marchio di Cartaria Italiana, a cui siamo profondamente legati, lo mettiamo ovunque, anche a costo di sembrare dei fanatici. Del resto, se non ci crediamo noi per primi, come potrà crederci il cliente?

Come personalizzare il food packaging

Food packaging personalizzato: 3 vantaggi principali

In conclusione, perché è così vantaggioso personalizzare il packaging?

I motivi sono numerosi, ma 3 restano quelli principali:

  1. Per raccontare un marchio, renderlo unico e riconoscibile e avere un vantaggio competitivo sul mercato;
  2. Per fare in modo che il packaging diventi parte integrante delle campagne di marketing, per attrarre anche chi casualmente si imbatte in una confezione di packaging personalizzata;
  3. Perché l’esperienza gastronomica dei clienti inizi fin dalla confezione, che deve corrispondere, assecondare e valorizzare ciò che contiene.